giovedì 9 dicembre 2010

Avvocati cercasi

Il mondo dei quiz televisivi dovrebbe essere, almeno in teoria, una possibilità soprattutto per coloro che, preparati, siano anche non proprio benestanti. Quanti sono quelli che attratti innanzitutto dalla passione per la cultura e la conoscenza, sperano anche di far sì che per una volta essa paghi? In tempi di crisi sempre più italiani inviano la propria candidatura a questi quiz, nella speranza di poter leggere, se non la domanda da un milione, almeno quella da 20.000 Euro. Purtroppo, come consuetudine in Italia, anche i quiz nostrani di oggi sembrano essere una "semi-casta" in cui il criterio di selezione appare sempre più rivelarsi il mestiere e il reddito. In particolare, gli assidui spettatori e telespettatori del "Milionario" avranno notato come, tranne alcune eccezioni e la categoria degli studenti universitari, la grande maggioranza dei concorrenti provenga dalla categoria degli avvocati. Senza nulla togliere alla presunta competenza dei "maghi del foro", sembra strano che non possano esservi semplici operai, casalinghe, commessi ecc... che siano preparati almeno quanto tale categoria. Non sarebbe il caso di porre un tetto agli avvocati che possono partecipare al quiz? Fermo restando che il criterio per partecipare a tali programmi debba essere in primis la preparazione culturale, non sarebbe il caso di tenere maggiormente in considerazione, a parità di sapere, il reddito dell'aspirante milionario?

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