Abitiamo in uno dei paesi, anzi nel paese, che possiede la maggior parte del patrimonio artistico, culturale al mondo e a cosa dobbiamo assistere? Allo sfracelo di siti che hanno retto per secoli ed ora vengono giù grazie all'inefficenza di chi tali monumenti dovrebbe non solo conservarli ma anche valorizzarli. Pompei è solo l'ultimo di una lunga serie di crolli, in passato era toccato, tra gli altri, alle mura romane di Viterbo, ad una chiesa in Sicilia e ad altri svariati siti sparsi qua e là per la pensiola. Avessimo la mentalità nordica o "semplicemente" persone competenti ai posti di comando, potremmo tranquillamente vivere sfruttando i soli siti storici e artistici che abbondano in Italia. Abbiamo un potenziale culturale ed economico enorme per le mani e non lo sappiamo sfruttare, altri avrebbero fatto soldi a palate con il turismo; abbiamo città, tipo Roma, che sono veri e propri "musei all'aperto" (per citare una definizone che Sordi diede della "sua" Roma) potenziali fonti di introiti ed invece abbiamo un settore, quello del "turismo culturale" snobbato dai "nostri" politicanti. Utilizziamo i fondi europei per finanziare corsi per veline (1 milione e 280 mila Euro nel 2003 stanziati per ciò dalla regione Campania) o per pagare il cachet di Elton John (700.000 Euro che ora i campani dovranno rimborsare all'Unione europea) ma non per incentivare e tutelare il patrimonio storico culturale e artistico. Il turista che viene in Italia ricorderà la sua vacanza più per il conto al ristorante che non per i monumenti o l'accoglienza (non generalizzando però). Altri paesi fanno soldi anche con la nostra immondizia, noi non sappiamo vedere il tesoro che abbiamo nel nostro paese.
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