lunedì 6 dicembre 2010

Digitale terrestre d'Italia

In questi giorni gli abitanti di Milano e di altre zone della Lombardia stanno provando l'emozionante passaggio al digitale terrestre e, allo stesso tempo, si stanno rendendo conto dei grandi pregi di questa tecnologia, vanto d'Italia nel mondo. Infatti sono diverse le lamentele (vedi: http://www.primaonline.it/2010/12/01/86867/tv-digitale-morattiun-disastrotecnici-gratis-per-anziani/) pervenute da esausti cittadini che lamentano l'impossibilità di vedere le reti più note, tra cui la Rai di cui siamo obbligati a pagare il canone. Ma quella lombarda è solo l'ultima di una serie di disavventure che hanno colpito tutti coloro che sono stati gentilmente invitati (anzi, obbligati) a passare al digitale; tanto è vero che per rimediare ai disguidi lo Stato ha provveduto a mettere in commercio, gratuitamente per i cittadini, un altro decoder della "Viasat" che consente di vedere i canali Mediaset, La7 e RAI (perché questi solo? perché la loro mancata visione forse, produce danni economici maggiori?) a coloro che abitano in quelle zone non raggiunte dal segnale digitale degli altri decoder. Ci viene il dubbio che questa sia un'altra stuta operazione commerciale, tuttavia interessante è vedere se serva o meno il digitale. E' vero, il digitale offre più servizi rispetto al semplice analogico, è altrettanto vero, però, che ha più limiti e più difetti rispetto alla parabola; ad esempio, non riesce a superare agevolmente le curvature della crosta terrestre (montagne ecc...) mentre il satellite rifacendosi a un satellite, non ha tale problema. Inoltre il satellite consente di vedere molti più canali rispetto al digitale. Poi, vi sembra strano o no che l'Italia, da sempre bistrattata e che arriva ultima nel mondo delle nuove tecnologie, arrivi per prima, a livello mondiale, a tale "strabiliante" tecnologia? In realtà, sostanzialmente, vi sono due motivi che hanno spinto i nostri governanti a imporci il digitale terretsre: il business dei decoder, di cui la maggior parte sono prodotti da una società in cui uno degli azionisti di maggioranza è il fratello del premier italiano e la questione riguardante all'abusivismo di Rete4. Infatti, per via di una sentenza della Corte europea, rete4 doveva lasciare le frequenze a Europa7 che le aveva legittimamente e onestamente acquisite, poi venne la legge Gasparri e, infine, la brillante idea del digitale terretsre. Infatti cosa ha pensato bene Berlusconi? Se rete4 è abusiva e deve trasmettere in digitale, allora mandiamo tutti sul digitale, obblighiamoli alla nuova tecnologia così che, da un punto di vista economico e di interesse personale (introiti pubblicitari) rete4 non risenta del fatto di dover andare in digitale.
Ancora una volta ci scambiano un qualcosa di inutile o normale, come chissà quale prodigioso effetto del governo in carica; senza dimenticare le colpe della sinistra (D'Alema) che svendette le frequenze a Berlusconi.

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