Come si sa, l'Italia è il paese dove tutti, o la maggior parte, pur di apparire in televisione si accontenterebbero di stare davanti ad un videocitofono. Siamo il paese del Grande Fratello, dei tronisti, delle veline e di chi più ne ha più ne metta; la classe politica rispecchia assai bene, purtroppo, la gran parte della società italiana. Nonostante ciò, vale la pena ricordare che esiste ancora un'Italia onesta, lavoratrice e dedita, televisivamente parlando, alla realizzazione di programmi di qualità. Programmi come "Report, Superquark, La Grande Storia, Annozero" solo per citarne alcuni e di vari ambiti, rappresentano ancora un importante eccezione, un'isola di conoscenza e di indasgine che ormai si va assottigliando sempre più nella televisione italiana. Quello che fa rabbia, o ridere, è l'incoerenza di alcuni pseudo uomini di cultura che si mostrano incoerenti con le loro idee; si ammira di più una persona con idee non condivisibili ma costanti, a un incoerente. Che dire di persone che prima si arrabbiano per un premio televisivo dato ad un reality, che sparano a zero su di essi perché non sono "cultura" (opinione opinabile ma non troppo sbagliata) e poi finiscono col fare "pappa e ciccia" con loro e con quella tv che a definirla "commerciale" è un complimento? Illuminati sulla via dell'Isola dei famosi, certe persone hanno finito col fare il "salto della barricata", divenendo loro stessi burattini da reality, non disdegnando di apparire nelle trasmissioni più patetiche possibilie rinnegando il proprio passato o buona parte di esso. Potere del ravvedimento o delle entrate più ragguardevoli che partecipazioni a reality e ospitate televisive garantiscono?
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