venerdì 3 dicembre 2010

Divieti nostrani

L'Italia, si sa, è un paese dai mille divieti, dalle millle regole quasi sempre non rispettate. Che in una società che si voglia dir "civile" una certa regolamentazione e una serie di divieti sia necessaria è fuor di dubbio, tuttavia in Italia molti amministratori e legislatori si fanno, con una certa facilità, prendere la mano. E così, sfogliando tra le migliaia di divieti emanati dalle varie amministrazioni comunali, locali, se ne incontrano alcuni davvero degni di uno spettacolo di cabaret. Vediamone alcuni: se vi trovate a Voghera, guardatevi bene dal mangiare panini o bere all'aperto, causa multa; a Trento se volete portarvi via come souvenir i cartelli di divieto, sappiate che ciò è proibito. Se andate in vacanza ad Eraclea (Venezia) sappiate che è proibito raccogliere conchiglie e fare castelli di sabbia; a Bologna non pensate di farvi piercing in "vietato farsi un piercing su parti anatomiche le cui funzionalità potrebbero essere compromesse " (ma poi uno non è libero di fare ciò che vuole con il proprio corpo? Agli amministratori cosa importa? Nemmeno lo deovessero subire loro). A Roma, per chi non lo sapesse, è vietato "dopo l’una di notte, mangiare gelati, cornetti caldi, pizza e pane fresco per la chiusura di tutti i laboratori artigiani", mentre a Forte dei Marmi, tempi duri per i giardinieri, poiché è vietato tagliare l'erba nelle ore pomeridiane e nei weekend.

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